La nostra storia

La storia della Protezione Civile nella Provincia di Rimini

La protezione civile della provincia di Rimini nasce nel 1994, contestualmente alla creazione della nuova provincia.

 

Inizia concretamente la propria attività già nello stesso anno in modo spontaneo e non coordinato, in occasione dell’alluvione in Piemonte. Durante tale tragico evento diverse associazioni presenti nel Riminese si auto-organizzano per portare aiuto effettuando molti interventi nelle zone Piemontesi travolte da acqua e fango.

 

Nel frattempo si dà vita al primo embrione di organizzazione volontaristica che raccoglie nel suo ambito diverse associazioni di volontariato legate da obiettivi comuni, riconducibili alla Protezione Civile e viene costituita la prima Consulta Provinciale del Volontariato di protezione civile della Provincia di Rimini, con la presidenza di Gigi Tagliani, allora anche Presidente del Nucleo Sommozzatori “Sub Gian Neri” di Rimini.

 

Gli anni successivi alla fondazione, sono stati per la protezione civile “epici” e “pionieristici”, soprattutto per la spinta ideale che animava gli operatori, impegnati in importanti operazioni all’insegna della solidarietà come il primo campo interprovinciale effettuato dalle Province di Rimini, Forlì e Modena ad Ormea in Provincia di Cuneo, nel 1995, della durata di un mese, con l’obiettivo di provvedere alla sistemazione e alla pulizia degli argini del fiume Tanaro. Nel mese di Novembre viene organizzata un’esercitazione sul fiume Marecchia nel comune di Torriana, dove viene testata non la capacità dei volontari di “organizzare uno scenario”, espressione ancora nuove per i neofiti della protezione civile, ma quella, indispensabile come requisito, di coinvolgere i potenziali volontari e mettere in campo e pianificare delle attività pur essendo completamente privi delle più elementari attrezzature.

 

Nel 1996 una grave inondazione colpisce tutta la Romagna con una estensione particolare nella nostra provincia arrecando milioni di danni alle abitazioni e alle attività produttive. Anche in questa occasione, la presenza dei volontari è continua ed instancabile e l’opinione pubblica comincia ad accorgersi di questa nuova realtà che con discrezione prende piede fino a diventare un punto di riferimento per le istituzioni.

 

Dopo l’alluvione di settembre del 1996, nel mese di Novembre, nel comune di San Giovanni in Marignano viene organizzata un’esercitazionesul rischio sismico in località Pianventena. Durante tale attività che ha avuto il pieno consenso delle massime autorità locali e del Prefetto, gli alunni della scuola elementare Pianventena sono rimasti ospiti al campo base ove hanno mangiato, pernottato ed assistito anche alle attività pratiche svolte dai volontari.

 

Nel 1997 a seguito del terremoto in Umbria – Marche, la consulta provinciale del volontariato è stata intensamente impegnata nel campo di accoglienza di Fabriano, dove ha gestito con grande competenza la cucina e la mensa per gli sfollati. Tale attività ha visto un numerosissimo turn-over con turni settimanali che hanno messo a dura prova la resistenza e la capacità dei volontari, supportati durante tale periodo anche dal neo gruppo di volontari di protezione civile della VAB di Ferrara capeggiati da Ilario Morandi.

 

Nel 1998, anno di relativa calma per il volontariato, diventa presidente della Consulta di Rimini, Decio Maria Quondamatteo, delle GuardieEcologiche volontarie.

 

Nel Comune di Bellaria viene organizzata un’esercitazione sul rischio sismico denominata “CASTRUM L’USI” con un discreto impegno dei volontari nella messa a punto della logistica per quanto riguarda il campo di accoglienza e l’assistenza alla popolazione.

 

Nel 1999 subentra alla Presidenza della Consulta Mauro Righetti, dell’Associazione Carabinieri. Nel mese di Aprile a seguito della guerra nei Balcani, vi è l’importante partecipazione della consulta di Rimini, durante la guerra in Kossovo, al campo di Kukes due, che ospitavacirca 8.000; La consulta è rimasta insieme agli altri volontari per circa 1 mese prima che il campo delle Regioni fosse definitamene ceduto all’ONU.

 

Numerosi sono gli episodi che hanno contrassegnato le dure esperienze di quei giorni, a cominciare dal momento dell’arrivo della colonna mobile regionale, accolta da una pioggia scrosciante e fredda. Durante la notte, poi, vi è stato l’arrivo in massa dei profughi, e questo ci ha costretti a gestire l’emergenza velocemente, senza neanche avere il tempo di prepararsi adeguatamente.

 

Nel mese di Agosto 1999 un folto gruppo di volontari riminesi della consulta si reca a Kucova in Albania, per portare aiuto in collaborazione con la Caritas Riminese ad un campo profughi Kossovari allestito in quel territorio.

Nel mese di Gennaio 2000 muore Gigi Tagliani, il primo indimenticato Presidente della Consulta Provinciale; nello stesso periodo il fiume Po, più minaccioso che mai, rompe gli argini in molti tratti del suo percorso. Con una mobilitazione di massa di tutto il volontariato della regione Emilia Romagna si fa fronte a questo evento drammatico, che per la sua gravità è stato dichiarato calamità nazionale.

 

Nell’anno 2001 periodo di relativa tranquillità, viene organizzata un’esercitazione regionale denominata “Nettuno 2001” presso la Provincia di Forlì, e la Consulta di Rimini provvede con la propria logistica all’organizzazione del campo di accoglienza (cucina, mensa e tensostruttura) nell’area del campo volo di Villa Franca.

 

Nell’anno 2002 il giorno 31 Ottobre, una scossa di terremoto di forte intensità colpisce il territorio del Molise e della Puglia. Nel comune di San Giuliano di Puglia (CB) crolla una scuola elementare che uccide 26 bambini e due insegnanti. Immediatamente la colonna mobile regionale emiliano-romagnola si mobilita e nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre si concentra a Rimini da dove parte per recarsi sul posto; a Santa Croce di Magliano viene organizzato il campo di accoglienza della popolazione, mentre l’ANPAS con la propria struttura sanitaria supporta la locale casa di riposo, rimasta inagibile, all’assistenza agli anziani rimasti senza un tetto.

 

Anche questo terribile evento è denso di episodi e di emozioni indimenticabili, di solidarietà e di amicizie, che rimangono scolpiti nei cuori di tutti quelli che vi hanno partecipato; in queste righe ci limitiamo solo a fare una narrazione cronologica della storia della Consulta, senza entrare nel merito di un vissuto che per la sua intensità e la sua forza ci ha resi migliori.

 

Nell’anno 2003 a Mauro Righetti subentra alla Presidenza della Consulta, Luciano Bagli, dell’Associazione GIOC di Rimini.

 

Nel 2005 il gruppo di volontariato è impegnato in una grande ed impegnativa sfida: realizzare un progetto internazionale di cooperazione,che lo porta in Tanzania, nel mese di Luglio; lo scopo è la costruzione di una “missione” composta da diversi mq di strutture coperte, ma prima di tutto è indispensabile provvedere allo scavo di un pozzo per la distribuzione dell’acqua alla popolazione locale.

 

Nel mese di Ottobre viene a mancare il caro amico Mario Cervesi, sino ad allora colonna del volontariato riminese, impegnato da anni con un progetto in Bosnia nella città di Tuzla, con le adozioni a distanza a favore delle famiglie vittime della guerra.

 

Il 2006 vede il trasferimento della componente amministrativa del volontariato nella sede di Piazzale Bornaccini in attesa della definitiva sistemazione della sede operativa di Via della Lontra; c’è grande soddisfazione nel gruppo dei volontari per il completamento del progetto in Africa.

 

Nel 2007 la Consulta, ora Coordinamento, è impegnato con proprie risorse e proprie strutture importanti, nell’esercitazione di accoglienza alla popolazione nel comune di Sestola, nella Provincia di Modena. Anche tale evento è stata l’occasione per stabilire nuove amicizie e consolidare quelle già esistenti. La possibilità di conoscere i gruppi di Protezione Civile di altre regioni, ha favorito la crescita umana e professionale dei tanti volontari che in quei giorni si sono ritrovati nella località Modenese.

 

La successione cronologica degli eventi che abbiamo citato non è che la sintesi scarna delle attività che il Coordinamento ha svolto; sono stati innumerevoli gli episodi che hanno arricchito tali eventi e hanno permesso di conoscere persone e vicende, di intrecciare rapporti profondi e gratificanti in una relazione di aiuto. Non possiamo dimenticare le attività di tanti anni dedicate al “Progetto scuola sicura”, che prevedevano anche la presenza operativa dei nostri volontari presso le scuole elementari e medie della nostra Provincia.

 

Ci sono stati altri momenti forti con gli studenti presso la sede della protezione civile e presso il campo volo di Santarcangelo di Romagna, caratterizzati da una serie di interessanti incontri; da ricordare anche le numerose giornate a fine anno scolastico denominate “Scuola Sicura”.

 

I vari interventi di micro-emergenze sul territorio, esercitazioni ed addestramenti compiuti dai volontari, fanno parte del percorso formativo del volontariato riminese della Protezione Civile, all’interno del quale è maturata la consapevolezza che la formazione non può essere limitata a periodi circoscritti nel tempo, ma deve essere permanente per migliorare le competenze e offrire un intervento più qualificato ed efficace.